Di Giovanni Di Domenico
Corsa e grinta a disposizione di mister Castori. Si può riassumere così la stagione di Tiago Casasola, spesso criticato ma titolare inamovibile nelle gerarchie del trainer marchigiano. Sul canale Twitch di calciomercato.com, l’esterno argentino ha raccontato in che modo ha vissuto la promozione in Serie A: “Quante emozioni! La prima cosa a cui ho pensato è la famiglia che mi ha sempre aiutato in questo percorso. La Salernitana è sicuramente una squadra che si merita la Serie A, come società, città, tifoseria. Abbiamo avuto la fortuna di aver parlato con il sindaco che ci ha detto la promozione è una gioia per tutti. Lotito ci è stato sempre vicino, giustamente è un presidente molto occupato perché oltre alla Salernitana deve curare anche gli interessi della Lazio. Ma ci ha sempre supportato e creduto in noi, lo ringrazio perché è sempre stato presente e questo traguardo è merito di tutti. Il mio futuro? E’ un momento strano perché i riflettori vanno sul passaggio di proprietà e ancora non sappiamo chi sarà il presidente, ma io non ci penso. Quest’anno ero in prestito dalla Lazio, ora voglio godermi le vacanze e poi vedremo cosa succederà. Purtroppo non dipende da me, quello che voglio io è giocare in Serie A; posso esprimere solo questo desiderio”.
Su Castori: “Con più di 400 partite in Serie B non credo che Castori sia sottovalutato, penso che sia un allenatore che lavora tanto in silenzio e fa parlare il campo. E alla fine le squadre rispondono: negli ultimi anni ha sempre vinto o fatto cose importanti, come l’anno scorso col Trapani che sul campo si era salvato”.
Il giocatore di proprietà della Lazio ha colto l’occasione per elogiare l’Arechi è la tifoseria granata, con la speranza di rivedere il Principe degli Stadi pieno: “Il mio obiettivo è quello di riuscire a trovare spazio in Serie A che per me è ancora un campionato sconosciuto e far bene. L’atmosfera di San Siro o degli altri grandi stadi non mi preoccupa, perché vedere pieno l’Arechi è qualcosa d’incredibile. Spero di riuscire a vederlo pieno in Serie A, sarebbe qualcosa d’incredibile”.
Casasola si è soffermato anche sul rendimento del suo compagno di squadra André Anderson, distintosi nel finale di stagione con le reti ad Empoli e Pescara: “Chi mi preoccupa tra gli avversari del prossimo anno? Sarebbe riduttivo fare un solo nome. Penso che saranno tutte partite difficili, ma tra i miei compagni di squadra posso dirvi che André Anderson è un giocatore che con la Serie B non c’entrava niente. Per fortuna quest’anno l’ha dimostrato e spero che il prossimo anno faccia vedere le sue qualità anche in Serie A. Lui è stato alla Lazio due anni fa quando era difficile trovare spazio tra Milinkovic, Luis Alberto e Leiva. Era una squadra incredibile, e anche se meritava di giocare è stato sfortunato ad avere quei giocatori davanti”.
L’argentino ha ricordato il suo passato alla Roma, prelevato dall’allora ds giallorosso Walter Sabatini dalle giovanili del Fulham: “Non ho molti ricordi della Roma, ho sempre un gran rispetto per la società e in particolare per Walter che mi conosceva da quando giocavo in Argentina e ha creduto in me quando ero in un settore giovanile in Inghilterra. Gli sarò sempre molto grato”.