di Giuseppe Barbato

Belec 6,5. Non ha colpe sui gol, è stato presente quando chiamato in causa e si supera parando un rigore. Dimostra di non aver fatto rimpiangere Sepe.

Gyomber 5: Come tutta la difesa affonda e in fase di possesso dimostra tutti i limiti tecnici che si porta dietro. (63′ Ribery 6. Gli spunti li ha avuti e meritava almeno un gol, non è stato fortunato)

Radovanovic 5: Contro un attacco veloce e dinamico come quello friulano sono dolori, in più paga l’errore di posizione sul gol di Nestorovski.

Fazio 5: Almeno in attacco è propositivo e non lesina sforzi, uno dei pochi che nel primo tempo ha verve e cerca il gol. In difesa paga come tutti gli altri.

Mazzocchi 4.5: Udogie è un talento del calcio italiano e non è semplice affrontarlo ma lasciarlo libero di fare scorribande è un errore da matita blu. Giornataccia.

Lassana 5: è arrivato cotto a fine stagione e contro due come Makengo e Walace, che invece ne avevano, non poteva che finire malissimo. (46′ Mamadou Coulibaly 5. Caotico anche lui, prova a fare cose che non gli appartengono e in difesa fa poco filtro).

Bohinen 5.5: il norvegese le ha provate tutte per dare ordine a questa squadra, persino fare di testa propria, ma nel caos della squadra era impossibile. (63′ Kastanos 6. Il migliore della Salernitana: grandi spunti, le uniche vere giocate di qualità. Magari da titolare era un’altra storia).

Ruggeri 5: un paio di cross, un paio di inserimenti. Poi corre a vuoto dietro un grande giocatore come Nahuel Molina (46′ Zortea 5. Non fa granché differenza con l’altro atalantino della truppa).

Verdi 5: fuori posizione, fuori giri, murato da un grande Padelli che para una conclusione perfetta. Non era giornata (63′ Perotti 6 Anche lui ha un paio di spunti ed è generoso, purtroppo non finalizza un paio di occasioni che si era creato).

Bonazzoli 5: prova a fare le solite cose, non gliene riesce una.

Djuric 5.5: è il solito che sgomita e lotta, uno degli ultimi ad ammainare la bandiera e ad avere buone occasioni nella ripresa.

Nicola 5: sbaglia la formazione, colpito da un hybris che lo aveva abbandonato a San Siro in nome di una razionalità. Anche lui è umano e può farsi dominare dalle emozioni.

Udinese. Padelli 8; Perez 6.5, Becão 7 (87′ Benkovic s.v.), Nuytinck 6.5; Molina 7.5, Makengo 7, Walace 7, Pereyra 6.5 (68′ Pafundi 6.5), Udogie 8.5 (68′ Soppy s.v.); Nestorovski 7, Deulofeu 8.5 (46′ Samardžić 6). Cioffi 10.

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