Parliamoci chiaro. Oggi contro il Livorno, relgato nei bassifondi della classifica, doveva essere semplicemente una “formalità”, date la differenza di valori in campo ed anche le “ambizioni” delle due società. Ed invece non sarà così. I tifosi della casacca granata già sanno che i 90 minuti di questo pomeriggio saranno tosti e confusi e che ci vorrà una prestazione maiuscola di quelli che scenderanno in campo per poter portare a casa tre punti e scacciare ogni tipo di fantasma, che aleggia intorno al futuro di questa Salernitana. Già perchè se qualcuno avesse perso la bussola della razionalità, Gian Piero Ventura è costretto a “friggere con l’acqua”. Lasciando nel cassetto dell’indolenza concetti astratti come la sfortuna e i presunti complotti arbitrali, l’ex ct della nazionale dovrà rivoluzionare la squadra e fare di necessità virtù pur di mettere in campo un undici equilibrato. Senza le due frecce laterali Cicerelli e soprattutto Lombardi, senza il cervello di centrocampo Akpa Akpro, senza un attaccante di peso che possa affiancare Djuric, Ventura farà affidamento sui 17 convocati, sperando nel miracolo. Ed allora credito al 3-5-2 (perchè il 4-4-2 con questi effettivi è praticamente impossibile da mettere in campo), nel tentativo di mantenere alta la squadra, nonostante sulle due corsie laterali – il vero motore di questa Salernitana – agiranno Lopez che non è un fulmine di guerra e Kiyine, in fase molto down rispetto alla sfolgorante partenza di campionato. Sulla mediana vedremo anche Capezzi come si muove mentre in avanti ci sarà spazio per Jallow. Portare a casa una vittoria in queste condizioni sarà un’impresa. Ecco perchè il pubblico presente avrà un compito importante, farsi sentire vicino ai colori granata sempre e comunque, anche quando la squadra avrà le sue consuete pause di riflessione. E’ la Salernitana il patrimonio morale, sportivo e storico di questo popolo. E’ per lei che si va allo stadio a soffrire e gioire. Solo per lei!