Serie B. Volendo effettuare un rapido giro di orizzonte su questo squarcio di inizio torneo, in cadetteria ci si accorge subito di come solo un ristretto numero di società abbia davvero programmato in ottica promozione. Su tutte l’Empoli e il Benevento. I toscani e i sanniti hanno dalla loro non solo una società capace e “innamorata” dei propri colori, ma anche alcune “finezze” che altri sodalizi non considerano nemmeno. In primis, il settore giovanile. In entrambi i casi – infatti – ogni anno vengono “sfornati” ottimi calciatori.
Quelli della “Terra di mezzo”
Lo spunto viene dalla letteratura e da quel visionario di Tolkien. La terra di mezzo è appunto quel limbo calcistico dove sono finite diverse società anche blasonate, per colpa di mancate programmazioni e superficiali considerazioni in fase di calciomercato. Anche quest’anno ci ritroveremo a marzo con una lunga serie di deluse, che altro non avranno da fare che conquistare col minimo sforzo (se possibile) un’amara e anonima salvezza. Il livello è decisamente tendente al basso, anche dal punto di vista del gioco. Ma quello che più scoraggia i tifosi a riempire lo stadio (vedi Salerno) non sono ovviamente i risultati in quanto tali (che pure contano tanto) ma l’atteggiamento di chi in questo momento detiene la proprietà della squadra.
Salernitana, il rebus della rosa corta
Proprio a Salerno si è materializzato uno scenario che potrebbe coinvolgere anche altre piazze importanti in giro per l’Italia. La doppia proprietà (problema reale e pesante, altro che chiacchiere da web-bar) è chiaramente un ostacolo alle ambizioni reali. A nulla valgono le rassicurazioni e le promesse post torneo. La chiarezza è merce rara e da queste parti è da tempo che non se ne ha traccia. A ciò si aggiunge una programmazione in fase di campagna acquisti diciamo dubbia, con una rosa che è sempre corta per gli infortuni (tanti, da 4 anni a questa parte) ma anche perchè non si è messo mano al portafogli per fare quei due o tre acquisti importanti al fine di consentire al tecnico le valide alternative. Vedremo.
