Nel “Piano Shock” dovrà essere messa una norma per gli stadi: «Nel momento in cui si crea la situazione che si è creata, il calcio è uno strumento per far ripartire l’economia. Il calcio è innanzitutto economia e uno stadio crea indotto».

Questo il pensiero di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che torna a parlare delle ristrutturazioni degli impianti da gioco: «Bisogna togliere vincoli urbanistici, non è pensabile che San Siro si possa modificare e il Franchi no», ha sottolineato a proposito dello stadio di Firenze.

Di una proposta per facilitare il restyling degli stadi si era già parlato all’inizio del mese di maggio. «Gli stadi Comunali anche se tutelati come beni di interesse storico o riconosciuti come monumenti nazionali potranno essere ristrutturati con la sola delibera dell’Amministrazioni Comunali competenti», si leggeva nella proposta firmata dalla senatrice del PD Rosa Maria De Giorgi.

«Il nuovo progetto autorizzato dalle Soprintendenze dovrà mantenere parti esterne del precedente stadio in grado di assicurare la memoria e la tradizione architettonica. Con la ristrutturazione scompare il consumo di nuovo suolo e si evita il decadimento di certi impianti come il Flaminio di Roma».

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