Di seguito le dichiarazioni del tecnico della Salernitana Paulo Sousa:
Ieri Iervolino ha detto che vorrebbe ripartire da Sousa anche per la prossima stagione…
“Sono molto contento della città, della tifoseria, della società, del direttore sportivo e dei suoi collaboratori. Ora penso esclusivamente al Sassuolo, a fine stagione parleremo di futuro. Era questo l’accordo preso già a febbraio al momento della firma”.
La sua media punti è buona, continuando così si può chiudere a 40…
“Quando sono arrivato ho trovato una squadra con grossissime difficoltà. Il fatto che abbiamo conquistato sette risultati utili di fila facendo bene in casa e in trasferta mi rende contento, anche perchè vedo un gruppo che strada facendo ha fatto di tutto per esprimersi seguendo le mie indicazioni. Siamo stati sempre in partita, per vincere contro chiunque. Solo con la Lazio è andata male, ma so che la Salernitana scende in campo con la voglia di fare un gol in più dell’avversario”.
Dopo Sassuolo ci sarà un calendario difficilissimo, Iervolino ha ragione quando dice che domani bisogna vincere e andare oltre il pareggio?
“Sono molto contento dei risultati che abbiamo raggiunto. Non mi devo mai dimenticare in che momento sono arrivato. La Salernitana è in A da un anno e mezzo. Possiamo salvarci, vogliamo salvarci, ma qualche difficoltà di gestione fa parte del percorso di crescita. Sono un allenatore ambizioso che vuole esaltare qualità individuali e collettive, ma c’è un campionato che va avanti e un obiettivo che non abbiamo conquistato ancora. E questo mentalmente incide. So che vogliamo e possiamo vincere tante partite, sto spingendo per far capire ai ragazzi che le prestazioni si tramutano sempre in vittorie. C’è grande rispetto per il Sassuolo, anzi enorme. Il presidente ha parlato pubblicamente di un “progetto Ajax”, il Sassuolo è il modello da seguire. Hanno proprie infrastrutture, un proprio stadio, un campo di allenamento all’avanguardia e negli ultimi anni hanno adottato il medesimo sistema di gioco acquistando calciatori con criterio. Quando si lavora con continuità la crescita è diretta conseguenza. E allo stesso tempo fanno soldi. Per questo complimenti ha chi ha sviluppato il progetto Sassuolo, sanno benissimo quello che fanno e ciò li aiuta a superare i momenti di difficoltà e possono pensare anche all’Europa”.
Che Sassuolo si aspetta?
“Sono meno fisici del Bologna, ma tecnicamente fortissimi soprattutto sulle fasce. Sul contropiede sono micidiali. Proprio per questo la Salernitana dovrà essere incisiva negli ultimi 20 metri e tenere il pallone il più possibile sfruttando al massimo la spinta di una tifoseria che spero possa riempire l’Arechi”.
Quanto è importante la presenza di Iervolino alla rifinitura e cosa pensa del fatto che il presidente ha proposto il licenziamento per i calciatori?
“Io amo il calcio, ho una passione pazzesca e questo sport mi ha dato tranquillità economica, famiglia e tante emozioni. Sia da calciatore, sia come allenatore. Anche per questo voglio dare il massimo di me stesso a questa società che, nei fatti, sta dimostrando di voler crescere e fare cose importanti. Vorrei lasciare in eredità alla Salernitana qualcosa di bello. Iervolino viene da un mondo completamente diverso e vuole incidere, ha il diritto di farlo. Ha bisogno anche lui di adattarsi a questo mondo, lavorando piano piano per un cambiamento. Non è facile e non è per tutti esporsi, va apprezzato. Privatamente gli ho detto che chi mette i soldi merita rispetto e va ascoltato. Sempre”.
Domani cambierà modulo?
“Già in queste ultime partite abbiamo giocato con la difesa a tre, poi a cinque e poi a quattro. La cosa importante è riuscire a far crescere ogni singolo calciatore affinché strategicamente di adatti leggendo il momento della gara. Anche i cambi hanno un ruolo fondamentale. L’organizzazione difensiva e offensiva determina, così come le palle inattive e la capacità di recuperare palla e ripartire con organizzazione senza improvvisare nulla. Si può cambiare sistema, le mie squadre sono sempre state molto dinamiche e camaleontiche. Vedrete quello che avrete già visto”.
Piatek non segna da mesi, potrebbe esserci una chance per Botheim?
“I giocatori che abbiamo a disposizione li conoscete. Bonazzoli è quello che sta trovando meno spazio e in merito mi sono già espresso e non voglio ripetermi. E’ un ragazzo che ha delle qualità straordinarie, ha un feeling col gol molto importante e so che ho bisogno di lui così come di tutti gli altri. L’importante è che tutti accrescano il proprio bagaglio di conoscenza, l’occupazione degli spazi e l’adattamento al sistema di gioco sono fondamentali”.
Kastanos-Mazzocchi, è questo il dubbio a destra?
“Grigoris è un lavoratore molto serio, gli piace il calcio e si è messo a disposizione con umiltà sin dal primo giorno. E’ il nostro Bernardo Silva visto che sa svolgere tanti ruoli, la sua voglia di giocare è straordinaria e lo apprezzo tanto. Pasquale è un esterno incredibile che, però, viene da una lesione seria e da un altro infortunio che lo ha tenuto fermo ai box per tanto tempo. E’ difficile trovare continuità dopo un percorso così complesso. Riposo, nutrizione, idratazione e prendersi cura del corpo consentono di tornare ad essere competitivi. Ad oggi è uno di quelli che deve lottare per trovare il suo spazio. In alcuni momenti importanti ci è mancato. A Torino, in alcuni momenti, le sue caratteristiche potevano essere utilissime ma non era ancora il momento. Il Sassuolo ha esterni micidiali e fortissimi sulle transizioni, riescono a trovare spazio e porta in una frazione di secondo e la mobilità dei centrocampisti porta tutti e dieci i calciatori di movimento a muoversi e a proporsi. Senza intensità rischiamo di andare in grande difficoltà. Seguo Dionisi già dai tempi di Empoli, vedo che in Italia ci sono allenatori giovani che portano idee nuove e mi fa tanto piacere. Voglio menzionare anche Zanetti e Palladino. Mi piace affrontare professionisti di questo livello, sono il primo a poter crescere osservandoli”.
Sambia ha perso posizioni nelle gerarchie?
“Ha colpi pazzeschi. Sa tirare alla grande le palle inattive, è un giocatore che può fare benissimo in questa serie A. Cosa gli manca? Io la chiamo “pro-attività”. Certo, senza continuità non è semplice, ma io sono arrivato in un momento difficile e devo pensare anzitutto a fare risultati. Contro l’Inter ho preso decisioni diverse perchè da Sambia, a La Spezia, mi aspettavo di più. E se dico questo è perchè gli riconosco potenzialità. Stiamo cercando di lavorare quotidianamente su questi aspetti, le mie decisioni sono sempre frutto di quello che vedo durante la settimana. Faccio l’esempio di Kastanos: è un ragazzo umile, disponibile, che sa giocare in qualunque zona di campo. Io ho bisogno di questo. Mazzocchi è un giocatore diverso, gli piace uscire dalla pressione sin dalla propria area di rigore. Sa crossare, sa inserirsi, sa andare verso la porta. Può crescere anche lui, ad esempio sulla percezione delle distanze. Contro il Bologna in alcuni momenti doveva essere molto più alto e invece si abbassava troppo, ma è chiaro che se giochi poco ci vuole più tempo per assimilare determinati concetti”.
A centrocampo recupererà Maggiore?
“Oggi si è allenato per tutta la seduta, è rientrato. E’ un ragazzo che la prossima settimana aumenterà i carichi di lavoro e rientrerà a Napoli. Mazzocchi ha vissuto una situazione più difficile, c’è stato un problema muscolare serio. E’ nel mio interesse dare continuità ai giocatori bravi, a patto che siano fisicamente pronti”.