“Non riuscivamo ad avere il baricentro più alto e abbiamo subito un sacco di ripartenze, questo ha portato a rincorrere costantemente. Affrontavamo il Napoli che, contro la Juventus, ha manifestato la propria fossa. Ha tritato tutto e tutti, tra campionato e coppe. Non era facile, dovevamo rallentare il ritmo del loro palleggio senza concedere profondità soprattutto a Oshimen. Dia ha giocato largo perchè volevo impensierire maggiormente Di Lorenzo. Siamo passati dal 3-5-2 al 4-4-2, tenete conto che in campo avevamo gente molto giovane che ha bisogno di questo tipo di gare per crescere. Abbiamo giovani che stanno performando, alla fine potevamo anche riaprirla. A Bergamo è stata una gara sbagliata, oggi abbiamo fatto quello che dovevamo fare. E’ evidente sia stata una settimana particolare. Bonazzoli ha avuto la febbre, Daniliuc e Bradaric hanno avuto qualche problema. Non siamo al completo, ma il nuovo modo di stare in campo era necessario per opporsi al Napoli”. Così mister Davide Nicola in conferenza stampa dopo lo 0-2 in casa col Napoli.

Il mister parla dell’ennesimo problema muscolare: “Gyomber ha avuto un infortunio importante ed è stato fermo circa due mesi e mezzo. Abbiamo proceduto con tutte le cautele del caso, sia nell’adattamento all’allenamento sia nel minutaggio delle partite. 20 minuti, poi 45, oggi titolare. Non si è fatto male allo stesso muscolo, il sovraccarico per recuperare dall’infortunio può aver inciso. Ha manifestato un indurimento”. Ancora sulla prestazione: “Dopo una settimana del genere non era facile ritrovare un allineamento, abbiamo dato la sensazione di essere squadra e di aiutarci. Dobbiamo rispettare la forza dell’avversario. In un momento diverso poteva essere una gara diversa, oggi era il massimo che potessimo fare. La potevamo anche riaprire nel finale. Fischi? Accettiamo tutto perchè ci dimostrano vicinanza. E’ chiaro che la partita di Bergamo è stata vissuta da tutti con forte spirito autocritico. Credo che stasera non fosse facile poter pensare a qualcosa di diverso. I momenti difficili ci sono per tutti. Anche numericamente ci mancava qualcuno. Mi piace mantenere il giusto equilibrio senza farci perdere da situazioni che possano farci perdere entusiasmo”.

Sull’aspetto tattico: “Siamo partiti a 4, ma per il grande lavoro fatto da Candreva e Dia spesso eravamo a 5, con l’inserimento di una mezzala che seguiva Zielinski. Di fatto non abbiamo scelto di giocare a cinque, sono le dinamiche della gara che comportano le conseguenze. Abbiamo scelto di bloccare tre difensori, allargandone uno dandogli in consegna il compito di pressare Elmas, con Bradaric su Lozano. Candreva si occupava di Mario Rui. In possesso di palla prendevamo bene la posizione. Questo atteggiamento, contro certi avversari, può essere utile perchè non costringe a scalate troppo lunghe. La rosa è stata costruita per giocare in quel modo lì”. Sul futuro: “In alcune gare ci sono stati dei problemi, la mia analisi prescinde dalla classifica. Sappiamo a quanti punti dobbiamo arrivare e quale sia l’obiettivo. Nel secondo tempo volevamo alzare il livello della pressione, ma bisogna seguire da dietro e accettare l’uno contro uno. Contro questi avversari, per recuperare fiducia, bisognava occupare meglio gli spazi e lo abbiamo fatto con dedizione. In campo avevamo tanti 99 e tanti 2000”.  Sul mercato: “Alcuni calciatori non ci sono per infortunio, Mazzocchi è una risorsa importante. Non avendolo in questo momento devo impiegare altri calciatori. Abbiamo Candreva e Bradaric, con l’utilizzo di Sambia che stasera ho provato anche terzino. Mi aspetto la crescita di tutti, è importante avere più risorse. E’ vero, ci sono delle assenze. In questa squadra ha sempre giocato chi dimostra di performare di più. Capezzi e Kastanos sono stati già identificati dal nostro direttore sportivo rispetto al nostro progetto. Vorrei che il mercato chiudesse il prima possibile perchè può distrarre, e vorrei la squadra definita quanto prima”. 

Infine sul suo ritorno rocambolesco: “Non voglio che la squadra assorba delle aspettative che vanno oltre la lettura del momento e il nostro percorso. Lo dico dal primo giorno. Ho visto la capacità che ha quest’ambiente, in tutti i suoi interpreti, di generare aspettative e passioni che trascinano, non che mettono pressione. Confido sempre nelle persone, è l’unico modo per produrre cambiamenti e per avere il massimo. La mia lettera? Non mi è piaciuto perdere 8-2 a Bergamo ma non volevo lasciare da soli i miei ragazzi. Non mi arrendo mai, non mi nascondo. Puoi avere mille difetti, ma la lealtà è il valore più importante che voglio veicolare nel calcio. Non ho mai fatto un gesto così in carriera, vado avanti col mio lavoro”.

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