La Lega A ha ufficializzato data e orario della partita tra Salernitana e Udinese. Nè sabato, nè domenica: i granata scenderanno in campo venerdì 26 maggio alle ore 18:30. Una scelta incomprensibile, che penalizza buona parte dei 12mila abbonati e persone che hanno già acquistato il biglietto ma non potranno esserci. La speranza è che la società possa consentire il cambio di utilizzatore. Sul web pioggia di proteste, davvero una decisione fuori luogo da parte di chi, ogni anno, si riempie la bocca parlando di “calcio della gente” e di “iniziative per portare le famiglie allo stadio” salvo poi prevedere questo spezzatino indigesto che arricchisce i club grazie ai diritti televisivi ma impoverisce i veri valori di uno sport lontano anni luce da quello che tutti sogniamo. A questo punto, purtroppo, facile prevedere che ci sarà una frenata nella prevendita che, in queste 48 ore, aveva già fatto registrare numeri deludenti. Considerando che la Salernitana, presumibilmente, sarà già salva e che a quell’ora ci sono negozi e attività aperte, si rischia davvero di vivere una potenziale giornata di festa in tono minore. In molti chiedono al presidente Iervolino di protestare e di far valere le ragioni del pubblico, ma evidentemente i diritti televisivi vengono in secondo piano solo quando si tratta di altre realtà che riescono a stravolgere date e calendari. La Salernitana, dunque, “rischia” di festeggiare seduta sul divano e di ritrovarsi all’Arechi per l’ultimo atto casalingo di un grande campionato con pochi intimi sugli spalti al netto di una scenografia che si preannuncia spettacolare.
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