Lo striscione degli ultras granata apparso ieri per la prima volta al Bentegodi (foto tratta da Fb)

Parliamoci chiaro. La sconfitta maturata ieri sera sul terreno di gioco scaligero – da un punto di vista squisitamente di classifica – non muta sostanzialmente le ambizioni di un gruppo che sta lavorando bene. Ci può stare una serata storta, ci può stare un rigore alquanto dubbio, ci può stare anche che il primo vero tiro in porta della Salernitana lo ha scoccato Jaroszynski al 91°. L’elemento preoccupante invece è un altro: appena uno o due elementi “inamovibili” dell’undici base (leggi Lombardi e Cicerelli) vanno fuori per infortunio, ecco che la “ferita” inizia a sanguinare. La panchina che ha a disposizione mister Ventura è corta, troppo corta per una squadra che dice di ambire addirittura alla promozione diretta. Chissà se qualcuno se n’è accorto che quando le fasce non girano come dovrebbero (è capitato non solo ieri ma anche sette giorni prima con il Trapani in casa) non ci sono rifornimenti per Djuric, nè la squadra riesce a stare alta e ad impensierire la porta avversa. Ora in infermeria ci sono Cicerelli e Lombardi, il primo potrebbe essere recuperato mentre il secondo – a occhio e croce – resterà fermo ai box per un po’. A queste due defezioni si aggiunge quella “storica” di Cerci, l’incognita rappresentata da Capezzi (ancora oggetto misterioso), il basso rendimento quest’anno di Di Tacchio e – contro il Livorno domenica prossima all’Arechi – anche la squalifica di Akpa Akpro, il cervello pensante di questa Salernitana. Ci sarà da sudare non poco contro una squadra – quella allenata da Roberto Breda – che verrà a Salerno alla disperata ricerca di punti salvezza, chiudendo tutti gli spazi possibili. Ventura – probabilmente – riproporrà Aya e Lopez in campo, rispolverando anche Di Tacchio, optando addirittura ad un cambio di modulo per restare più equilibrato dietro e fare più densità sulla mediana.

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