di Vanni Vignes

Se è vero come è vero che gli esami non finiscono mai, quello di domani sera per la Salernitana è uno di quelli veramente importanti. Non decisivo a nostro avviso, soprattutto in virtù dei risultati maturati nel turno scorso, che hanno consegnato ai granata un vantaggio di 3 punti su Chievo e Pisa. Un bottino piccolo, ma che a 4 giornate dal termine rappresenta un tesoretto importante. Meglio averli in più che non in meno, per dirla alla Catalano. Soprattutto in virtù del fatto che l’impegno in casa del lanciatissimo Crotone, con un piede ormai in Serie A, non sarà certo una passeggiata fuori porta per Micai e compagni. L’entusiasmo però, anche in casa granata, per fortuna non manca. La convincente prestazione col Cittadella ha rilanciato le ambizioni dei granata, ora più che mai consapevoli di poter affrontare e battere chiunque. Il campionato lo aveva già lasciato intendere a dire il vero, a Benevento, col Pordenone e con lo stesso Crotone all’andata la truppa di Ventura aveva impressionato per organizzazione, potenziale tecnico, esuberanza atletica. Prestazioni maiuscole, di sostanza ma che poi hanno avuto eco limitato ed hanno dovuto fare il paio con uscite da dimenticare, portando la Salernitana a dover lottare a denti stretti per conquistare un posto, meritato, nei play off. La continuità di rendimento, è stata questo il vero tallone d’Achille della Bersagliera, ed è questo l’ultimo scoglio che separa gli uomini di Ventura dalla post-season. Dal punto di vista tecnico, tattico, ambientale (maledetto covid) i granata hanno poco da invidiare alle altre, anzi forse è il contrario. Calciatori dalle qualità tecniche come Kyine, Lombardi, Akpa, sono in pochi a poterli vantare. E’ pur vero che il gruppo, nel suo insieme, avrebbe avuto bisogno di qualcosina di diverso e magari in più, per essere costantemente competitivo, ma ormai, al punto in cui è arrivata la stagione, questo diventa un problema secondario e fin quando la gestione dirigenziale è affidata agli stessi personaggi, il modus operandi sarà sempre lo stesso. Inutile quindi piangersi addosso, ma bisogna imparare a fare invece di necessità virtù, come ha saputo fare la squadra. E queste virtù ormai sono diventate significative, importanti, determinanti. Soprattutto la condizione atletica che il gruppo ha dimostrato di avere raggiunto. La ripresa post covid aveva lasciato perplessità grosse, importanti, e lo avevamo ampiamente sottolineato da queste pagine. L’impressione era la stessa che desta una squadra alle prime uscite stagionali, alle prime sgambature estive. Lenta, imballata, possente ma pesante. Ma avevamo anche ipotizzato che la “scelta” di Ventura e del suo staff poteva essere una scommessa. “Caricare” le gambe in virtù del calendario favorevole per poi averle belle pronte, scattanti e reattive, nella fase clou, questa iniziata col Cittadella. Beh, la speranza è che quello di lunedì sera sia stato solo il primo indizio e che l’ex Ct possa passare definitivamente all’incasso. Ora non è tempo di esperimenti, bisogna usare tutte le certezze che si hanno a disposizione. Kyine, Lombardi, Cicerelli, Djuric vanno sfruttati, ciascuno nel proprio ruolo, per permettergli di rendere al massimo e l’attenzione deve essere rivolta solo e soltanto al raggiungimento dell’obiettivo. La Salernitana in forma ed al completo fa paura a tutte le rivali, Crotone compreso. I pitagorici domani sera non avranno vita facile, ne siamo certi. Forza Salernitana, sempre.

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