La notizia – anticipata da SalernitanaLive nella giornata di ieri – riguardante l’interessamento di un gruppo americano al calcio italiano ed in particolare ad alcune società del Sud Italia, tra cui anche la Salernitana, nasce dalle parole di J.P., broker di origini campane e residente nel New Jersey. Tra i suoi clienti, v’è anche un dirigente apicale della holding a stelle e strisce operante nel settore del cosiddetto “food on demand”. Grazie ad uno scambio di mail, è stato possibile realizzare questa intervista. L’unica richiesta che l’interlocutore ha avanzato alla redazione di SalernitanaLive è di mantenere la riservatezza sulla sua identità e quella della società. Ecco di seguito il testo integrale dell’intervista.

Allora, possiamo essere subito chiari e precisi. Cosa s’intende per interessamento al calcio italiano da parte di questa società?

“E’ molto semplice. Il core business di questa società ha a che fare con il food, dunque non c’è alcun nesso con lo sport ed in particolare il calcio. Si tratta di un interesse a latere, nel senso di completamento di un’idea di espansione commerciale anche in Italia”.

Quindi il calcio non è l’obiettivo principale?

“No. Mi spiego meglio. La società invierà in Italia un team di lavoro che dovrà verificare tutta una serie di dati e di elementi oggettivi relativi al possibile nuovo business. Si tratta di capire come e quando investire in modo massiccio su tutto il territorio nazionale e come tale investimento possa crescere. Il calcio diventa in quest’ottica uno strumento pubblicitario. Se produco automobili e acquisto una squadra di calcio, è ovvio che il mio brand cresce, se ovviamente quella squadra ottiene risultati positivi”.

Dunque come si muoverà questa società? La Salernitana è un reale obiettivo?

“Entro fine gennaio il team di lavoro sarà in Italia. Oltre alla gestione del core business che resta il food e la distribuzione a domicilio di cibo e bevande, si dovranno valutare le potenzialità di alcune piazze sportive, come Palermo, Bari, Taranto, Catania, Messina ed anche Salerno. In ciascuna di queste città sarà effettuato un test commerciale e solo dopo si tireranno le somme. Diciamo che la vostra squadra di calcio è nella lista e come per le altre piazze sarà decisiva l’analisi costo-benefici”.

 Ma se la scelta dovesse cadere su Salerno, ci sono già dei programmi ben definiti dal punto di vista sportivo?

“Posso solo dire che la società non ha assolutamente voglia di perdere denaro in esperimenti. Se decide, allora l’attenzione sarà massima per ottenere anche il massimo dal punto di vista sportivo”.

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