di Giuseppe Barbato
Sepe 6. Non ha responsabilità sui due gol, il resto è ordinaria amministrazione e lo svolge con la giusta attenzione.
Veseli 3. Doveva essere un terzino più bloccato, in grado di limitare le folate di Hamed Traore. Risultato? Dal suo lato si scatena la tempesta, il cambio a fine primo tempo è inevitabile (46′ Zortea 8. A Marassi aveva giocato dieci minuti di intensità e cattiveria, col Bologna aveva segnato dopo un minuto. Oggi è un tornado che si scatena: dal suo lato si sviluppano tutti gli attacchi più pericolosi della Salernitana, il suo ingresso tardivo è il rimpianto del match e forse dell’intera stagione).
Fazio 5. Anche oggi non svolge il compito principale che gli compete, cioè marcare il centravanti avversario: si perde Scamacca in occasione del primo gol. Nella ripresa tenta un paio di sortite in avanti e in difesa tiene l’ordinaria amministrazione.
Gyomber 6. In fase d’impostazione è il Gyomber di sempre: ruvido e frettoloso. In difesa fa il suo e il tempo passato in panchina non lo arrugginisce.
Ruggeri 6. Ottimo lavoro in fase di spinta, sempre presente e abile negli inserimenti. In difesa fa il suo e dal suo lato il Sassuolo non spinge tantissimo. (70′ Ranieri 4,5. Anche stavolta in difesa non incide e il giocatore di spinta del girone d’andata non si vede, Muldur lo prende in castagna ogni volta e dal suo lato ci sono pericoli nonostante l’inferiorità numerica).
Kastanos 5,5. Propositivo e generoso, come tante volte nelle ultime settimane. È meno incisivo in fase di finalizzazione, in difesa non supporta adeguatamente Veseli e quando il Sassuolo supera la prima linea di pressione ritorna poco (46′ Perotti 6,5. Anche stavolta risponde presente: il suo ingresso da subentrato è una delle armi tattiche di questa Salernitana. Anche a lui manca l’assist vincente).
L. Coulibaly 5,5. Oggi c’erano due avversari di rango come Maxime Lopez e Frattesi, unico alibi per una prestazione più scialba del solito. Non è la solita diga, in avanti si spinge con alcune progressioni delle sue ma non basta. Forse sta entrando in riserva.
Ederson 6,5. Finché resta in campo aveva fatto il suo, con ottimi interventi di qualità e quantità. Un paio di belle giocate e recuperi importanti, il suo infortunio è un vero peccato. (31′ Radovanovic 5,5. Un giocatore compassato come lui soffre il dinamismo della mediana del Sassuolo, cerca di reggere a suo modo con intelligenza e posizione ma non basta).
Verdi 6. Nel primo tempo tocca molti palloni ed è sempre nel vivo dell’azione e non si vedono gli errori di sufficienza mostrati contro il Bologna, cala vistosamente nella ripresa. (70′ Mousset 4. Sarà la condizione, sarà la posizione di esterno di centrocampo. Prima di tutto però dimostra leziosità e sufficienza, in una Salernitana che deve sgomitare per vivere il suo atteggiamento non serve).
Bonazzoli 6,5. Quando c’è lui c’è il gol: gli bastano 8 minuti per far valere questa legge con un tap-in da rapace dell’area. Continua a provarci e a essere presente in area di rigore, al 94′ avrebbe la palla buona per vincere ma Consigli si supera.
Djuric 7. Non è solo il colpo di testa del pari: questo Djuric fa le cose che faceva in B ma in un’altra categoria e contro avversari di ben altro rango. Centravanti di lotta e di governo, nello stile “bosniaco” che caratterizza anche un altro centravanti della Serie A: Edin Dzeko.
Nicola 5. La scelta iniziale di Veseli viene pagata a carissimo prezzo, insieme a quella di sacrificare Dragusin che aveva dato più garanzie di Fazio. Nella ripresa indovina subito i cambi, poi nel finale di match serviva qualcos’altro. Dubbi anche sul cambio di Ederson: poteva essere la grande occasione per Bohinen, anche per gestire quel possesso palla che è stato l’arma del Sassuolo nel primo tempo.
SASSUOLO: Consigli 5,5; Muldur 6,5, Chiriches 5,5 (46′ Tressoldi 5,5), Ferrari 6,5, Kyriakopoulos 6; Lopez 7, Frattesi 6,5 (89′ Harroui s.v.); Berardi 5 (78′ Matheus Henrique 5,5), Raspadori 4, Traore 8 (78′ Ayhan s.v.); Scamacca 6,5 (66′ Defrel 5). Dionisi 5,5.
