Siamo quelli senza sonno da giorni, a caccia di brandelli di riposo. Siamo quelli di “un’altra birra tra fratelli non si rifiuta mai”. Siamo quelli della gradinata, con le maniche corte anche se ne scende il diluvio. Siamo quelli dei chilometri in trasferta come se fossero noccioline. Siamo quelli che si intossicano pure per una rimessa laterale. Siamo quelli che mentono a se stessi quando allo specchio ripetono “no, l’anno prossimo me ne sto a casa sul divano”. Siamo quelli che passeggiano a Lungomare come medicina del cuore. Siamo quelli delle file per entrare e per uscire dallo stadio, tanto pure questo è tutto tempo vissuto accanto alla Bersagliera. Siamo quelli che la sciarpetta la indossano ovunque, come gli altri fanno con le cravatte. Siamo quelli che non dormono mai prima di una partita, perchè i sogni li vogliamo vivere in campo. Siamo quelli del “quando parte la prevendita” che già sto allo stadio. Siamo quelli del caffè appena entrati e del caffè per far passare l’emicrania post gara. Siamo quelli che gli squadroni non se li filano nemmeno di striscio. Siamo quelli che la Nazionale va bene, ma la Salernitana è nata cosa. Siamo quelli che non sanno come far trascorrere veloci i giorni che separano dalla partita e siamo quelli che vorrebbero fermare il tempo quando si canta in curva Sud. Siamo quelli del Piazza d’Armi, del Vestuti e dell’Arechi. Siamo quelli che hanno poche regole ma buone. Siamo quelli che amano la maglia granata senza condizioni, nè categorie. Siamo Salernitani, abbiamo da perdere solo la categoria e nulla più. E mentre gli altri hanno già perso faccia e dignità, testa a Empoli. La storia passa per il Castellani. Andiamo a scrivere la nostra leggenda!

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