di Giuseppe Barbato
Nelle ultime 48 ore si è tornato a parlare dell’inchiesta della Procura di Tivoli sui rapporti tra Lazio e Salernitana. Ne hanno parlato in particolare due quotidiani: ‘Il Fatto Quotidiano’ ieri e ‘La Città’ oggi. I giornalisti delle due testate hanno potuto visionare degli atti dell’inchiesta e dare una loro lettura della vicenda. La procura tiberina, competente per fatti avvenuti a Formello, sta analizzando i bilanci degli ultimi anni di Lazio e Salernitana al fine di verificare presunte irregolarità finanziarie nonché sul tentativo di acquisizione del club da parte di una società svizzera. L’offerta non convinse i due trustee, Isgrò e Bertoli, che denunciarono il tutto in procura. Trova conferma una notizia che proprio i due trustee diedero all’epoca ma rimase in secondo piano, tra ansia per un acquirente che non arrivava e il campionato.
La procura sta analizzando anche il flusso di soldi tra i due club, così come indicato dai bilanci nelle voci relative all’acquisizione dei calciatori. La procura al momento non ha trovato notizie rilevanti; la Lazio a sua difesa ha fornito i bonifici che dovrebbero dimostrare la veridicità dei flussi di denaro. Le plusvalenze, finché non hanno problemi di distrazione di fondi o non sono corrispondenti con pagamenti reali, non hanno rilevanza penale. Sul piano sportivo la situazione è più complessa, come dimostra la vicenda della Juventus, ma al momento il procuratore Chinè non ha aperto fascicoli. Quindi quel rischio, per ora, è escluso.
Al netto di titoli roboanti non si registrano novità sostanziali rispetto allo scorso aprile, quando l’inchiesta venne aperta. Mancano diversi mesi a una chiusura delle indagini nonché a un’eventuale udienza preliminare. Al momento la situazione è tranquilla e se continuasse così né la Salernitana né la Lazio rischierebbero alcunché. Stessa cosa per i dirigenti. L’attuale proprietà granata si è comunque smarcata, nel dubbio, dalla gestione precedente già lo scorso 13 gennaio, al primo CdA della presidenza Iervolino.