Ochoa 6,5: evita un passivo ben più ampio in diverse occasioni. Non può molto sui gol. Aiutato dalla traversa e dal palo nel secondo tempo.

Sambia 5: inizia bene la partita, ma poi cala col passare dei minuti. Non si intende con Candreva in fase offensiva. Non riesce ad impedire il gol di Kostic. In avvio di ripresa un suo tiro-cross non è sfruttato da Dia.

Bronn 6: attento e preciso nell’arginare gli attaccanti bianconeri.

Troost-Ekong 6: fronteggia bene Vlahovic ed è autore di diverse chiusure decisive.

Bradaric 5,5: prova qualche affondo offensivo. Si concede qualche rischio di troppo in difesa. La diffida che pende sulla sua testa spinge Nicola a sostituirlo.

Bonazzoli 6: entra a risultato ampiamente acquisito, ma nonostante ciò si fa vedere con una bella girata pochi istanti dopo il suo ingresso.

Coulibaly 5,5: appare scarico e meno padrone del centrocampo.

Kastanos SV: entra nel finale quando ormai il risultato è in ghiaccio.

Nicolussi Caviglia 4,5: sarà stata l’emozione di voler ben figurare contro la sua Juventus, ma commette due errori decisivi. Il primo è quello che sblocca una partita fin lì tutto sommato equilibrata, quel fallo da rigore tanto ingenuo. Il secondo è l’assist involontario a Fagioli che lancia Vlahovic per il terzo gol bianconero.

Bohinen 5,5: rimpiazza Nicolussi Caviglia a venti dalla fine con partita chiusa e dimostra di voler riprendersi la maglia da titolare.

Vilhena 5,5: parte bene partecipando a diverse azioni offensive. Si fa ammonire ingenuamente per un fallo vicino la bandierina del corner. Nicola decide così di sostituirlo all’intervallo.

Lovato 5,5: gara ordinata, senza infamia e senza lode.

Candreva 6: capitano di giornata, fornisce alcuni buoni cross sventati dalla retroguardia bianconera.

Piatek 5: quasi annullato da Bremer e Danilo. Gioca pochissimi palloni, ma cerca sempre di far salire la squadra.

Crnigoj 5: gioca gli ultimi venti minuti cercando di limitare i danni a risultato compromesso.

Dia 6: schierato in tandem con Piatek, si allarga sulla sinistra per dare una mano in difesa. Partendo da quasi centrocampo arriva scarico in zona tiro con evidenti ripercussioni sul lato finalizzativo. Nella ripresa arriva in ritardo su un tiro-cross di Sambia che, forse, avrebbe riacceso il match.

Nicola 5: conferma dieci elementi della formazione di Lecce con la novità Nicolussi Caviglia che si rivelerà decisiva in negativo. Modulo super ibrido che muta più volte nel corso della partita. L’approccio è buono e la partita è equilibrata. Fino all’episodio del rigore procurato da un’ingenuità di Nicolussi Caviglia. Il 2-0 a pochi istanti dall’intervallo taglia le gambe ai suoi che in avvio di ripresa, ancora per un errore di Nicolussi Caviglia, subiscono il 3-0 che chiude in abbondante anticipo la gara. Qualche sprazzo di vitalità lo danno le occasioni mancate da Dia e Bonazzoli, ma la Juventus controlla senza patemi il risultato fino al triplice fischio. Anzi, Ochoa e i legni evitano un passivo più ampio. Battuta d’arresto amara, nonostante un avversario di caratura maggiore.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui