Un’ora di confronto tra le parti per mettere in chiaro alcune cose e per riportare serenità tra le varie anime della Salernitana. Ieri mattina Danilo Iervolino è sceso in campo in prima persona e ha interagito con il direttore sportivo Morgan De Sanctis e con il tecnico Paulo Sousa con l’auspicio, anzitutto, che determinati “botta e risposta” a mezzo stampa possano essere evitati in futuro. Il presidente ha espresso gratitudine e apprezzamento per il lavoro del ds elogiandolo per il mercato condotto quest’estate e per uno stimabile spirito aziendalistico, complimenti anche per l’allenatore al quale vengono riconosciuti pieni meriti per la salvezza in scioltezza conquistata l’anno scorso e pieni poteri per quanto concerne la gestione tecnica. Tuttavia la proprietà ha percepito un malcontento generalizzato e ha deciso di affrontare di petto la situazione per evitare quel “Nicola-bis” che l’anno scorso creò ben più di un grattacapo alla squadra. Anche all’epoca, infatti, ds e mister viaggiavano su binari diversi, si sono “punzecchiati” a mezzo stampa e, soprattutto, avevano una visione spesso diversa delle cose. Al netto di lettere pubblicate su facebook e di una serie di pranzi chiarificatori, si arrivò alla lunga ad un esonero di Nicola e alla scelta di una nuova guida tecnica. Forte di questa esperienza, Iervolino ha scelto di giocare d’anticipo chiedendo armonia, serenità e collaborazione per il bene dello spogliatoio, della Salernitana, dei tifosi e di tutto l’ambiente. Al patron e al ds alcune esternazioni pubbliche di Sousa non sono piaciute. La sensazione è che, nell’immediato futuro, vedremo un allenatore più diplomatico e più concentrato a parlare di cose prettamente calcistiche. “Noi dobbiamo salvarci e lui deve preoccuparsi della crescita dei calciatori e del raggiungimento dell’obiettivo. E’ un top player, sta già facendo un grande lavoro e noi sappiamo chi siamo e dove possiamo arrivare” ha detto De Sanctis nel giorno della sua conferenza stampa. Una stretta di mano virtuale, dunque, che consentirà a tutti di accantonare divergenze, polemiche e palesi malumori. La speranza è che, stavolta, ci sia stata piena condivisione del progetto e non una serenità di facciata che rinvierebbe soltanto il discorso alle prossime settimane.

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