di Giuseppe Barbato
Le gerarchie sono ancora tutte da scrivere: questa è la sintesi del campionato, uscita fuori dal 28^ turno, nel quale sono stati segnati 21 gol, di cui 10 su due partite, e nel quale non si sono visti grandi mutamenti di classifica. Il principale riguarda la testa del campionato, dove si è stagliato il Milan da solo dopo la vittoria nello scontro diretto a Napoli. Match poco spettacolare e deciso da Giroud, al 4° gol su 8 totali contro le big, nel quale gli uomini di Spalletti solo nella mezz’ora finale hanno attaccato alla ricerca del risultato. Alla testa si avvicina la Juventus, la solita Juventus di Allegri: poco spettacolare, poco rivolta verso la porta (nessun tiro di Vlahovic, non era mai successo in stagione) ma dannatamente pratica. Segna Morata, capitalizzando il dominio nel primo tempo, e nella ripresa gestisce il ritorno dello Spezia: 1-0 e quarto posto consolidato.
Alle loro spalle ci sono tre squadre in un punto, cioè Atalanta e le due romane. Qui c’era in ballo uno scontro diretto, quello tra i bergamaschi e la Roma di Mourinho che se l’è aggiudicato con pieno merito. Segna ancora Abraham, al 20° gol stagionale (solo Batistuta, tra i centravanti giallorossi all’esordio, ha fatto meglio), e segna soprattutto il tecnico portoghese che vince il duello con Gasperini e dimostra di essere competitivo pure in questo tipo di sfide. Si avvicina la Lazio con il netto 3-0 a Cagliari, risultato importante visto lo stato di forma dei sardi, frutto di un match profondamente sarriano: i bianco-celesti, liberi da altri impegni, mostrano tutto il loro potenziale che si scontra con la poca profondità della rosa. Si allontana però la Fiorentina, bloccata sull’1-1 dall’arcigno Verona di Juric. Al Franchi le due squadre, votate all’attacco, si annullano a vicenda nel primo tempo: poi nella ripresa solo i viola vanno alla ricerca dei tre punti ma hanno una sola grande occasione, con Torreira, e la sprecano.
Nella parte bassa fa festa solo l’Udinese che batte la Sampdoria e allontana gli spettri della retrocessione: il 2-1 finale si concretizza nel primo quarto d’ora, nel resto del match i friulani legittimano il risultato e hanno ulteriori occasioni per raddoppiare nella ripresa. Tra i doriani c’è poco da salvare. Continua a preoccupare il Venezia che perde in casa 4-1 contro il Sassuolo, squadra che in trasferta dimostra di avere un altro passo. I lagunari da dicembre hanno collezionato, da dicembre in poi, solo 7 punti e un solo lampo, quello contro il Torino: per sua fortuna la zona salvezza resta decisamente alla portata. Il turno ha anche mostrato due 0-0: quelli in Bologna-Torino e Genoa-Empoli. Al Dall’Ara c’era già un’atmosfera di fine stagione: una partita brutta e senza emozioni, eccezion fatta per un tiro di Pobega, nella quale il punto sembra andar bene a entrambe. Al Ferraris si è vista l’ennesima partita “a la Blessin”: il grifone aggredisce gli avversari con un gegenpressing perfetto, poi non sa cosa fare col pallone e quando lo sa non riesce a segnare. Sesto pareggio consecutivo, a due dal record assoluto in Serie A detenuto dal Varese 70-71, e il digiuno dal gol continua. All’Empoli, in emorragia di punti da mesi, va bene così.