Nel deserto del Renato Curi, dove le imprecazioni di Serse Cosmi sono risultate le note più allegre del pomeriggio, la Salernitana affonda sotto i colpi di un Perugia tutt’altro che irresistibile ma che ha comunque tirato in porta con maggiore continuità e precisione. Al termine dei 90 minuti di gioco in terra umbra, quello che resta in bocca ai tifosi salernitani è l’amaro della terza sconfitta di fila rimediata lontani dalle mura amiche. Una debacle sotto vari punti di vista che tira di colpo il “freno a mano” ai sogni di gloria dei granata, confermando quanto detto da Gian Piero Ventura alla vigilia del match (“sarà una partita delicatissima e verificheremo se abbiamo compiuto un passo in avanti nella maturità”). Per la serie, non abbiamo superato l’esame di maturità invocato dal trainer e ci ritroviamo settimi in classifica, in un limbo strano. Oltre al danno, questo pomeriggio, c’è stata anche la beffa, con Jallow e Gondo ammoniti e per questo squalificati per il match casalingo con il Pisa. Dove non ci saranno nemmeno Djuric (salvo miracoli) e Giannetti. Insomma, in avanti sarà arruolabile unicamente Alessio Cerci, insieme ad un manipolo di baby calciatori per raggiungere un numero sufficiente in panchina. Chissà se oggi, con tale quadro della situazione, qualcuno si sarà fatto qualche domanda circa il mercato di riparazione di gennaio? Difficile. Del resto, come ha affermato in tv il co-patron Mezzaroma, quali colpe gravi possiamo addossare alla società per giustificare la desertificazione dell’Arechi? La risposta la lasciamo al tempo ed alla storia di questo campionato, che gli atleti in maglia granata stanno onorando insieme al proprio allenatore, contro tutto e tutti. Ma non sempre i “nemici” hanno la divisa di un altro colore, come amava cantare Fabrizio De Andrè.
Home Featured Editoriale Nessun alibi per una sconfitta meritata: granata ridimensionati e “sogni di gloria”...