Nessun alibi per una squadra mediocre. Ribadiamo in premessa quello che abbiamo scritto nel titolo. E’ necessario specificare subito che questa Salernitana, costruita malissimo dal presidente Iervolino e dal direttore sportivo De Sanctis, è ultima con merito a causa di una serie di errori commessi in sede di mercato e della sopravvalutazione di alcuni giocatori. Tuttavia nulla giustifica l’atteggiamento delle giacchette nere nei confronti dei granata, fortemente penalizzati e privati di qualche punto che avrebbe migliorato la classifica e aiutato tanto soprattutto dal punto di vista psicologico.

“Abbiamo delle difficoltà evidenti, se poi ci si mettono anche gli arbitri si fa dura. Siamo piccolini e non ci lamentiamo mai, ma l’errore sullo 0-1 è clamoroso” ha detto il tecnico Inzaghi in conferenza stampa ieri pomeriggio contestando l’operato di un Rapuano che certo non è un amuleto per i colori granata. Da Napoli, invece, tanta ironia e una interpretazione del tutto soggettiva e irrealistica del regolamento: il VAR non può intervenire perchè inizia un’altra azione dopo il recupero palla della Salernitana, ma l’errore è a monte e l’assistente doveva alzare immediatamente la bandierina quando DI Lorenzo ha ricevuto il passaggio di Politano. Come fa Liberti a non accorgersene, essendo perfettamente allineato?

Per non parlare del secondo gol, nato da un fallo netto non fischiato ai danni di Tchaouna che stava avanzando sulla corsia di destra. Aggiungiamo i tanti falli tattici di Lobotka che avrebbero meritato un provvedimento disciplinare e il giallo eccessivo ai danni di Mazzocchi per un normalissimo contrasto di gioco. I torti arbitrali decisivi ai fini del risultato diventano dunque sette, li rammentiamo nel dettaglio:

-Prima giornata, Roma-Salernitana 2-2: il gol del pareggio nasce da un calcio d’angolo regalato ai padroni di casa. Una rimessa dal fondo trasformata in un corner per i capitolini.

-Terza giornata, Lecce-Salernitana 2-0; Banda, già ammonito, arriva in ritardo su Lovato e commette un fallo clamoroso sotto lo sguardo del direttore di gara Massimi. Secondo giallo sacrosanto, incredibilmente risparmiatogli. A quel punto D’Aversa lo ha sostituito. Ed è assai generoso il penalty decretato a favore del Lecce per un fallo di mano del tutto involontario di Cabral su tiro da distanza ravvicinata di Strefezza. Il risultato era ancora in bilico e c’erano altri 5 minuti da giocare.

-Quarta giornata, Salernitana-Torino 0-3; sul risultato di 0-1 negato un rigore netto alla Salernitana per fallo di Buongiorno su Cabral. L’arbitro non ha ritenuto opportuno nemmeno avvalersi dell’aiuto del VAR.

-Nona giornata,Salernitana-Cagliari 2-2; irregolare il secondo gol del Cagliari. Quando i sardi battono a centrocampo dopo il pari di Dia, ci sono due calciatori oltre già nella metà campo granata. Eventualità non prevista dalle norme

-Undicesima giornata, Salernitana-Napoli 0-2; il gol del vantaggio azzurro nasce da un fuorigioco netto non fischiato a Di Lorenzo. L’azione dello 0-2 parte da un fallo non ravvisato su Tchaouna.

Aggiungiamo il rigore generoso a favore del Monza (il risultato era di 2-0 per i brianzoli e mancava un quarto d’ora) e il gol annullato a Cabral ad Empoli. Situazione ai limiti, perchè un difensore avversario tocca il pallone rimettendo in gioco l’attaccante granata. La società alzerà la voce o proseguirà sulla strada del silenzio

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