Ancora una volta un episodio che riguarda l’Inter lascia strascichi di polemica sui social. La sfida con la Salernitana infatti, poi nella ripresa schiantata da Lautaro, avrebbe potuto prendere una piega diversa se l’arbitro Abisso o il Var avessero valutato diversamente un intervento di Acerbi su Kastanos nella prima frazione di gioco, con il match ancora bloccato sullo 0-0. Nell’episodio in questione si vede il nerazzurro andare dritto sul 20 granata (autore fino a quel momento di una grandissima partita) colpendolo con una gomitata, per poi buttarsi a terra dopo lo scontro “simulando” in preda al dolore. Il tutto a palla lontana abbastanza, come probabilmente gli occhi del direttore di gara focalizzati sullo scorrimento del gioco. L’arbitro infatti non valuta l’episodio ma si accorge dello scontro e fa riprendere la gara decretando semplicemente un calcio di punizione a favore dei campani. Oltretutto attorniato – come ormai accade di prassi in caso di fischi avversi – dalle proteste nerazzurre, chissà a cosa rivolte. Neanche il Var richiama il direttore di gara, ma resta il dubbio se il gesto di Acerbi sia passibile di condotta violenta e antisportiva che potrebbe anche essere valutata con la prova tv.

Al netto di qualche ricostruzione molto discutibile di ex arbitri che, alla Salernitana, qualche danno lo hanno arrecato nella propria storia (con tanto di scuse dopo un rigore sacrosanto non fischiato in casa col Piacenza per fallo su Fusco, due punti in meno che condizionarono la volata salvezza nel 1998-99), è evidente che pure le giacchette nere si siano messe di traverso in queste prime sette complicatissime giornate di campionato. Come dimenticare, ad esempio, il gol del 2-2- della Roma nato da un calcio d’angolo palesemente inventato o il rigore regalato al Lecce con un risultato ancora in bilico, la Salernitana in costante pressione offensiva e diversi minuti ancora da giocare.

D’Aversa, in sala stampa, portò acqua al proprio mulino sostenendo che “il nostro avversario doveva chiudere in 7 la partita”, dimenticando forse che Banda fu graziato e che un suo calciatore, già ammonito, fratturò il setto nasale a Coulibaly costringendolo ad uscire. Aggiungiamo il clamoroso rigore non fischiato a Cabral col Torino (si era ancora 0-1) con annessa gestione a senso unico dei cartellini, quel gol tolto a Cabral ad Empoli che ancora adesso divide l’opinione pubblica e gli arbitri che commentano e, appunto, i soliti errori di Abisso sabato scorso. Nessun alibi, intendiamoci. Questa squadra non ne merita, per quanto brutta si sta dimostrando. Ma se al danno si aggiunge la beffa diventa obiettivamente difficile…

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