E’ stato necessario l’intervento diplomatico di Danilo Iervolino per riportare serenità in casa Salernitana. Eppure, quando intorno alle 19 di ieri allenatore e dirigenza hanno lasciato il Mary Rosy, la tensione si tastava con mano. Volti scuri, nessuna voglia di rilasciare dichiarazioni, una evidente diversità di vedute che tuttavia non può e non deve intaccare il rendimento della squadra. “Stiamo lavorando, sto lavorando. E’ tutto ok” ha detto De Sanctis ai cronisti presenti, liquidandoli in modo frettoloso rispetto alla consueta disponibilità. D’altronde non si convoca una riunione con tutto lo staff rimandando anche impegni professionali soltanto per una fredda analisi del risultato del Mapei. Prima di sintetizzare quanto accaduto nel pomeriggio, è necessario fare una digressione e riavvolgere il nastro rimarcando il ruolo chiave di Danilo Iervolino. E’ stato lui a ricucire lo strappo scaturito dalle parole a DAZN del ds e da alcune scelte tecniche che, a quanto filtra, erano state ritenute tali da ipotizzare un ribaltone già prima dello scontro diretto di domenica prossima. Ieri mattina il patron, come confermato anche nell’intervista rilasciata a Liratv, ha dovuto trascorrere diverso tempo al telefono con l’uno e con l’altro non solo per concedere una sorta di ultima spiaggia, ma anche per rasserenare i toni e riportare tutto sui binari giusti. “Ora posso dire che abbiamo ritrovato serenità, era necessario intervenire per consentire a due uomini di successo di confrontarsi con sincerità. Poi è chiaro che non bisogna sempre pensarla allo stesso modo e che, a volte, le cose vanno dette senza ipocrisia. Del resto anche il mister disse delle cose dopo la gara col Parma, mi pare che non abbiamo fatto polemiche” le parole della proprietà.
Ad ogni modo l’ipotesi esonero non è mai stata presa in considerazione dal presidente nè De Sanctis ha parlato con altri allenatori pur immaginando una lista di papabili in caso di dietrofront della società. Durante il confronto si è discusso praticamente di tutto, con cordialità ma anche con estrema franchezza. A Nicola sono state chieste spiegazioni sul calo post Juventus, sullo scarso impiego di alcuni giocatori, sull’atteggiamento tattico assunto ieri e su una classifica che inizia ad essere preoccupante. Pur ribadendo la totale autonomia gestionale nel rispetto dei ruoli, anche Iervolino ha chiesto variazioni all’attuale spartito “perchè arretrando di 20 metri il baricentro si può essere più equilibrati”. Botta e risposta anche sul tema mercato, a quanto pare lo staff tecnico non reputa pronti alcuni dei giocatori nei quali il ds crede fortemente e che la proprietà spera di vedere all’opera quanto prima. Alla fine, come detto, fiducia a termine. “Se dovessimo per assurdo perdere 10-0 col Verona è ovvio che chiederei spiegazioni al tecnico, dico solo che il campanello d’allarme è suonato, che ho speso 40 milioni e certo non voglio salvarmi all’ultima giornata. Non vincere domenica sarebbe preoccupante, anche mentalmente ci ritroveremmo a gestire una situazione inattesa e ciò comporterebbe dei rischi” l’SOS di Iervolino. Verona diventa decisiva, dunque. Solo in caso di vittoria ci sarebbe fiducia fino alla lunga sosta per Nicola, viceversa si prenderebbe seriamente in considerazione l’ipotesi esonero “perchè siamo riconoscenti all’artefice della salvezza e a chi ci ha fatto giocare benissimo fino a 200 minuti fa, però è anche un obbligo morale intervenire quando le cose non funzionano”. Ad ora fiducia totale nella dirigenza, sebbene Iervolino abbia chiosato dicendo che “fino a prima della gara col Sassuolo ero convinto di molte cose, ora mi tremano le gambe. Certo, in organico abbiamo gente di grossa qualità, tocca a tutti metterla in condizione di esprimersi per quanto vale”.