Salernitana-Empoli, il dato aggiornato della prevendita. Novità sulla Nord

Giorno e orario non agevolano commercianti e lavoratori, nemmeno chi arriva dalla provincia e rischia di rientrare molto tardi a casa. Ma, per Salernitana-Empoli, ci sarà comunque un colpo d’occhio importante in uno stadio che può e deve fare la differenza. Al momento sono circa 16000 gli spettatori che hanno già garantito la propria presenza sugli spalti, equamente divisi tra paganti e abbonati. Anche questa mattina, nonostante sia domenica, il negozio Fans Shop ha fornito un servizio fondamentale ai supporters granata garantendo disponibilità e professionalità. Un lavoro eccellente da parte della famiglia Nasti, ormai diventata un punto di riferimento per ultras, gruppi organizzati e tifosi che arriveranno da altre regioni d’Italia. Domani ci sarà la consueta “impennata dell’ultimo giorno”, sussiste la speranza di eguagliare i 19mila che, sotto la pioggia, hanno assistito al trionfo della Salernitana sulla Sampdoria. La curva Sud è quasi sold out, buona presenza anche nei distinti e in tribuna, mentre la Nord resterà desolatamente vuota fatta eccezione per una trentina di irriducibili attesi da Empoli. A proposito di curva Nord, il Comune ha stanziato ulteriori fondi utili a migliorare le condizioni di un Arechi trascurato, poco accogliente e che, si spera, possa presto essere dato in gestione alla società. Prevista, entro la fine del 2022, l’istallazione dei tornelli necessari per riportare la capienza alle originarie 37500 unità. In questo modo la società può moltiplicare le iniziative e ci sarà un altro settore popolare aperto. Possibile, però, che vengano stravolte le pregresse abitudini. Si parla, infatti, di una divisione verticale e dell’obbligo di prevedere due ingressi distinti e separati per scongiurare qualsivoglia pericolo di ordine pubblico. La Questura ha consegnato alla Salernitana una relazione dettagliatissima che Iervolino e i suoi tecnici stanno studiando in queste ore per capire se, come e quando intervenire qualora fosse necessario. Intanto, però, pensiamo al presente e rinnoviamo l’appello: tutti all’Arechi!