La lunga stagione 2019-20 è andata in archivio con l’amarezza per la mancata partecipazione ai playoff da parte della Salernitana di Ventura. È arrivato dunque il momento di trarre un bilancio dell’annata dei protagonisti in maglia granata.
PORTIERI
Gianmarco VANNUCCHI – 6: chiamato in causa alla ripresa post-Covid a causa di un infortunio e delle papere di Micai. Non ha fatto rimpiangere il compagno e nella prossima stagione potrà candidarsi per diventare il titolare della porta granata.
Alessandro MICAI – 6,5: titolare da quando è arrivato a Salerno nell’estate 2018. Un infortunio prima della ripresa post-Covid lo ha costretto ad interrompere a 70 la striscia di presenze consecutive lasciando la porta al vice Vannucchi. È autore di parate importanti, spesso salvando il risultato, ma anche di errori clamorosi, come quelli contro l’Empoli.
Stefano RUSSO, Jacopo DE MATTEIS, Daniele LAZZARI – SV: poche convocazioni a testa senza mai scendere in campo.
DIFENSORI:
Jean-Claude BILLONG – 4: tra i più deludenti della rosa. Commette un gran numero di errori quando schierato da Ventura. Complica ancora di più la sua annata facendosi mettere fuori rosa per motivi disciplinari.
Walter LOPEZ – 6: sfodera la classica garra charrua mostrando tanto impegno per la maglia granata. I suoi cross dalla sinistra non sono sempre precisi, ma spesso trova assist decisivi per i compagni. Il suo futuro a Salerno è da valutare vista la scadenza del contratto a fine mese.
Marco MIGLIORINI – 5: considerato il perno centrale della difesa, commette diversi errori decisivi e le buone prestazioni sono poche.
Valerio MANTOVANI – SV: fermo ai box per l’intera stagione a causa di un infortunio.
Felipe CURCIO – 5,5: arrivato nel mercato invernale viene spesso relegato in panchina e racimola qualche presenza soltanto dalla ripresa post-Covid. Non ha brillato, ma ha le carte in regola per poter dire la sua. La società dovrà valutare se far valere l’opzione di proroga per altri due anni o lasciar scadere il contratto a fine mese.
Andreas KARO – 5,5: disputa una buona prima parte di stagione che gli vale l’esordio nella Nazionale cipriota a novembre. Poi cala progressivamente facendosi scavalcare dal nuovo arrivato Aya. Tra poche settimane tornerà alla Lazio, proprietaria del cartellino, ma non è escluso che possa vestire ancora il granata nella prossima stagione.
Ramzi AYA – 6,5: il migliore tra i rinforzi di gennaio. Scalza Karo dalle gerarchie di Ventura diventando fin da subito titolare. Sempre solido negli interventi, seppur con qualche piccola sbavatura.
Gioacchino GALEOTAFIORE – SV: il giovane capitano della Primavera raccoglie la seconda presenza in maglia granata (la prima in campionato) nei minuti finali della vittoriosa partita sul Cittadella lo scorso 13 luglio. La speranza è di rivederlo più spesso in prima squadra, magari insieme a qualche altro ragazzo delle giovanili.
Pawel JAROSZYNSKI – 6,5: tra i migliori della stagione. Ha saputo reggere il reparto difensivo con prestazioni ottime. In calo nelle ultime partite, tradito da stanchezza e acciacchi. A fine mese rientrerà al Genoa.
Luigi CARILLO – SV: mai convincente, il Genoa lo richiama e lo spedisce alla Sambenedettese prima dell’inizio del campionato.
Pierluigi PINTO – 4,5: poche presenze senza brillare per il difensore di proprietà della Fiorentina. A gennaio i viola lo girano in prestito al Bari, ma in Puglia non vede mai il campo.
Thomas HEURTAUX – 5: tanta attesa per l’ex Ankaragucu e Udinese. Condizionato molto da infortuni e forma fisica. Nelle poche partite disputate alterna buone cose a disattenzioni. È in scadenza e la sua permanenza a Salerno dipenderà molto dalla sua condizione fisica.
Mattia NOVELLA – SV: tra i migliori della formazione Primavera. Dopo un paio di convocazioni in prima squadra, senza scendere in campo, viene ceduto a gennaio alla Lazio Primavera.
CENTROCAMPISTI:
Moses ODJER – 5: fatica a ritagliarsi uno spazio tra i titolari di Ventura e a gennaio viene ceduto al Trapani.
Marco FIRENZE – 5,5: sembrava aver iniziato col piede giusto l’avventura in granata, segnando anche il gol decisivo nella trasferta di Cosenza. Ritrovatosi ai margini della squadra, a gennaio viene girato in prestito al Venezia. A settembre può guadagnarsi una nuova chance con la maglia della Salernitana.
Leonardo CAPEZZI – 5: arrivato a gennaio in prestito dalla Sampdoria per dare una marcia in più al centrocampo. Invece non riesce a ritagliarsi uno spazio e nelle poche partite giocate non incide molto.
Sofian KIYINE – 6,5: genio e sregolatezza. Ha un talento da categoria superiore, ma spesso si intestardisce nella giocata personale. Trascina la Salernitana nella prima parte di campionato per poi accendersi ad intermittenza nella seconda, forse già con la testa alla Lazio.
Francesco DI TACCHIO – 6,5: la sua grinta, il suo impegno e il suo attaccamento alla maglia hanno spesso fatto passare in secondo piano alcuni suoi errori. Autore di una doppietta, con rigore segnato all’ultimo minuto, nella rimonta con la Cremonese. Il capitano è uno dei punti fermi della squadra.
Sedrick KALOMBO – 4,5: mai incisivo nelle poche partite disputate prima di essere girato in prestito al Rieti.
Biagio MORRONE – SV: il giovane ex Juve non ha trovato spazio né in prima squadra né in Primavera e a gennaio è stato ceduto alla Lazio, che a sua volta l’ha girato in prestito al Rieti.
Jean-Daniel AKPA AKPRO – 7,5: ha dimostrato di essere un calciatore di categoria superiore se non afflitto dai problemi fisici. Sempre tra i migliori in campo, viene premiato con la fascia di capitano nella trasferta di Perugia. Si toglie la soddisfazione di segnare i primi due gol in maglia granata, tra cui quello alla Juve Stabia da attaccante vero.
Fabio MAISTRO – 5: dalla Serie C all’Italia U-21. In mezzo, tanti alti e bassi per un giovane di talento che ha buone potenzialità, ma che troppo spesso sparisce dal campo. A Salerno, però, sarà ricordato probabilmente per l’ingenuo rosso che ha precluso le possibilità di rimonta contro lo Spezia.
Patryk DZICZEK – 6,5: arrivato a Salerno da campione di Polonia in carica, ha impiegato qualche mese per adattarsi e vedere il campo, condizionato anche da un infortunio. Con lui in campo è un’altra Salernitana, formando con Di Tacchio e Akpa Akpro un ottimo trio di centrocampo. Il suo primo e unico gol in maglia granata arriva su rigore contro la Cremonese all’Arechi. Ha un grande futuro davanti, peccato che sarà lontano da Salerno.
ATTACCANTI:
Alessio CERCI – 5: doveva essere il grande colpo del mercato estivo. Le precarie condizioni fisiche, dovuta all’inattività durante la sua permanenza all’Ankaragucu e a diversi infortuni, ne hanno bloccato il rendimento in maglia granata. Quando sembrava aver trovato una forma sufficiente, ecco lo stop per il lockdown. C’è l’opzione per un prolungamento del contratto in scadenza, ma tutto dipende dalle sue condizioni fisiche.
Emanuele CALAIO’ – SV: fa in tempo a scendere in campo in Coppa Italia nella trasferta di Lecce prima di appendere le scarpette al chiodo e diventare dirigente del settore giovanile granata.
Lamin JALLOW – 4,5: dalle stelle alle stalle. Inizia la stagione con una doppietta al Pescara nella prima giornata di campionato, poi la scenata contro i propri tifosi nel match contro il Crotone, seguite dalle scuse che non hanno risanato il rapporto. La sua esperienza in granata si è di fatto chiusa quella sera.
Milan DJURIC – 7,5: con Ventura è riuscito ad andare in doppia cifra per la prima volta in carriera. È tra i leader dello spogliatoio granata. I suoi gol sono stati spesso decisivi e la sua fisicità un’arma importante per i compagni. E’ il punto fermo dell’attacco granata.
Cedric GONDO – 7: è lui la vera rivelazione dell’anno. Arrivato dalla Serie C, ha saputo ritagliarsi un posto al fianco di Djuric mostrando grandi doti atletiche e tanto impegno. Dopo la doppietta al Crotone sforna un buon numero di assist per poi diventare decisivo alla ripresa post-Covid. Deve limare qualche irruenza di troppo che gli sono costati un po’ di cartellini gialli. Si spera di riaverlo in prestito dalla Lazio anche l’anno prossimo.
Emmanuele Pio CICERELLI – 7: la sua corsa è stata spesso decisiva mettendo in difficoltà le difese avversarie. In caso di necessità si è sacrificato nel ruolo di terzino. Purtroppo anche lui è in prestito dalla Lazio.
Carmine IANNONE – SV: è tornato a Salerno a gennaio dopo l’esperienza in Serie D per rinforzare la formazione Primavera dove ha segnato 3 gol. Il coronavirus ha stravolto i piani e lo scorso 26 giugno ha esordito in prima squadra a Chiavari. Come per Galeotafiore, la speranza è di rivederlo più spesso tra i grandi l’anno prossimo.
Cristiano LOMBARDI – 7: la sua corsa e i suoi dribbling sono stati anche più decisivi di quelli di Cicerelli. È risultato imprendibile per molti avversari, tranne che per sé stesso. Infatti, un paio di infortuni e un’evitabile squalifica lo hanno fermato privandogli di dare una mano alla squadra nei momenti decisivi della stagione. Chissà se la Lazio vorrà tenerlo o rimandarlo a Salerno.
Antonino MUSSO – SV: spedito in prestito alla Paganese prima dell’inizio del campionato.
Niccolò GIANNETTI – 5: inizia la stagione segnando all’esordio in campionato col Pescara. Poi cala progressivamente fallendo un bel po’ di occasioni sotto porta. Chiude con appena due gol segnati: troppo poco per un attaccante.
Alessandro ROSINA – SV: non rientra nei piani di Ventura e resta per tutta la stagione fuori rosa, non riuscendo a trovare un accordo per la rescissione contrattuale del contratto. Decide di appendere le scarpe al chiodo a fine giugno, una volta scaduto il legame con la Salernitana.
ALLENATORE:
Gian Piero VENTURA – 6,5: arrivato l’estate scorsa per “ricostruire e formare un gruppo dopo un’annata difficile”, lascia dopo aver sfiorato i playoff. Da quando la Salernitana è ritornata in Serie B nel 2015, Ventura è l’allenatore che ha raggiunto la miglior media punti in campionato (1,36) e la miglior percentuale di vittorie in gare ufficiali (37,5 %). Oltre ai dati statistici, va dato merito all’ex CT della Nazionale di aver valorizzato giocatori provenienti dalla Serie C, come Gondo e Maistro, e giocatori esordienti nel campionato italiano, come Dziczek e Karo. È riuscito a dare un’impronta alla squadra e a creare un gruppo solido che spesso ha raggiunto risultati oltre le proprie possibilità. Certo qualche errore l’ha commesso anche lui, ad esempio qualche sostituzione sbagliata o tardiva e i cambi di modulo nelle ultime partite quando forse servivano certezze e non esperimenti, ma nel complesso l’esperienza di Salerno può dirsi positiva.