Di Vincenzo Senatore

L’episodio del rigore al Torino fatto ripetere dal Var, al pari di quello assegnato e poi annullato sullo 0-0 con il Bologna, rappresenta una primizia assoluta. Mai, fin qui, si è visto l’assistente virtuale intervenire in casi simili. Anche perché se lo avesse fatto contro il Toro avrebbe scoperto che il primo a fare fallo è proprio Belotti. Ora, gol del 2-0 annullato a parte (concederlo sarebbe stato davvero troppo), la partita dell’Arechi tra le due compagini granata della massima serie ha dimostrato, una volta di più, qual è il trattamento che il sistema calcio riserva ad imprenditori che mettono soldi, coraggio e entusiasmo. Fossimo nel presidente Iervolino cominceremmo ad alzare la voce. Non sui media ma in privato e con tutti i capi del vapore. A cominciare da presidente federale e designatore arbitrale. La squadra può avere tutti i limiti del mondo però deve essere messa in condizione di giocare ad armi pari. Cosa che non sta accadendo. Qui non c’entra l’essere tifosi o parziali, gli errori ai danni della Salernitana sono sotto gli occhi di tutti. E Iervolino deve alzare la voce, tanto ha nulla da perdere. Fare analisi tecniche in questo contesto è inutile. Quelle le lasciamo ai grandi competenti di calcio che parlano nelle tv e radio nazionali o attraverso qualche articoletto sul web. Gente che, al pari dei dirigenti federali e della classe arbitrale, non saprebbe distinguere un pallone da un cocomero. 

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