Sepe 6,5: reattivo su ogni conclusione a rete del Torino. Bravissimo a parare il rigore a Belotti, ma viene spiazzato dall’attaccante sulla discutibile e decisiva ribattuta. La corta respinta sul gol di Singo è cancellata dal VAR per fuorigioco.
Gyomber 6,5: di mestiere fa il difensore e lui da difensore si comporta, ovviamente. Non è d’accordo il VAR che giudica troppo tempestiva la sua spazzata sul rigore parato da Sepe. Decisione fin troppo fiscale, e decisiva sul risultato finale, per una situazione che si vede comunemente ogni domenica senza ripetizioni. Per il resto tanto impegno e ottime chiusure. E’ tra gli ultimi a gettare la spugna.
Radovanovic 6,5: viene schierato qualche metro più indietro per formare una linea a 3 difensiva. Non abbandona il ruolo di regista arretrato avanzando quando possibile. Limita molto gli attaccanti avversari. Si fa vedere nella ripresa con una conclusione da fuori area.
Fazio 5: paga due ingenuità nel confronto con Belotti. Con l’attaccante si ingaggia in area dopo un quarto d’ora di gioco e l’arbitro concede il penalty ammonendolo. Prova a metterci una pezza col passare dei minuti, ma nel finale altro corpo a corpo con Belotti ed altro fallo contro con conseguente secondo giallo. Ha sicuramente l’esperienza per evitare situazioni simili.
Mazzocchi 5,5: Vojvoda gli impedisce di essere il solito motorino sulla destra. Nonostante ciò, riesce a crearsi un paio di incursioni e mettere in area diversi cross.
Ruggeri 6: entra nell’ultimo quarto d’ora e nel recupero mette dentro un cross raccolto in acrobazia da Mikael.
L. Coulibaly 5,5: non la miglior partita in maglia granata. Nicola capisce che non è giornata e in avvio di ripresa lo richiama in panchina.
Bohinen 6: quasi un tempo per convincere Nicola. Ci mette impegno facendosi trovare spesso in fase di impostazione. Come tutti i mancini ha remore nell’usare il piede destro perdendo un tempo di gioco in alcune occasioni. Reclama un rigore per un contrasto subito su una sua azione personale. Il potenziale c’è.
Ederson 6,5: il centrocampo granata è suo. Recupera palloni e si inserisce tra le linee avversarie. Splendida una sua iniziativa nella ripresa quando di forza si allunga il pallone in area trovando la respinta di un bravissimo Berisha. E’ lui il man of the match della Salernitana.
Zortea 5,5: strappa una maglia da titolare per la fascia sinistra. Corre avanti e indietro cercando di innescare gli attaccanti.
Vergani SV: entra nei minuti finali alla ricerca dell’arrembaggio toccando un paio di palloni.
Verdi 5,5: parte bene svariando su entrambe le fasce. Berisha, con la complicità del palo, gli nega il gol sullo 0-0. Si appropria di ogni calcio piazzato. Cala col passare dei minuti e viene rimpiazzato in avvio di ripresa.
Ribery 6: entra bene sacrificandosi nel recuperare palloni. Prova a dare qualche geometria alla manovra offensiva.
Bonazzoli 5,5: ha le polveri bagnate e non per il diluvio che si abbatte sull’Arechi. Agisce troppo lontano dalla porta per dialogare con il centrocampo e le fasce. La sua pericolosità offensiva ne risente parecchio. Il giallo per un battibecco con Berisha gli costa la squalifica per la trasferta di Roma.
Djuric 6,5: è il faro dell’attacco granata. L’intera manovra ruota intorno a lui che, grazie alla stazza, conquista spazi e palloni preziosi. Subisce un colpo al capo uscendo frastornato nel finale.
Mikael 6: siamo certi che se fosse entrato quel pallone in rovesciata sarebbe venuto giù l’Arechi. E’ sulla strada giusta.
Nicola 5: esce sconfitto nell’ennesima finale da non perdere. Cambia modulo affidandosi alla difesa a 3. Scelta non del tutto sbagliata se non fosse per l’episodio decisivo del (doppio) rigore. Lo svantaggio innervosisce la squadra che si lancia disordinata e con poche idee alla ricerca del pareggio. Le occasioni da rete ci sono state, ma Berisha era in giornata. Nel dopo partita reclama per la direzione gara non proprio limpida. Non si lascia abbattere dal risultato nonostante la classifica rischia di complicarsi ulteriormente.
