dDi Vanni Vignes
Si parta dal direttore. Si, a fare pulizia. La condizione di partenza deve essere questa, dopodichè si potrà cominciare a pensare a come ricucire un rapporto con la piazza che ieri sera ha dato l’ennesima dimostrazione di quanto sia visceralmente innamorata della propria squadra ma che, a fine partita, ha ancora una volta visti distrutti i propri sogni. Si parta dal direttore, da colui che materialmente da anni allestisce squadre incomplete, incomprensibili, senza capo ne coda, comprando e svendendo a destra e manca sconosciuti ai più, che nel 99% dei casi finiscono nel dimenticatoio. Si parta da colui che sbaglia più allenatori di quanti caffè prenda, colui che insomma ha la gestione totale del mondo Salernitana. Si parta da colui che nel tempo ci ha regalato i vari Foggia, Rosina Cerci o meglio ha regalato a loro contratti faraonici visti età e categoria o che ha movimentato decine e decine di calciatori che non hanno mai nemmeno visto da lontano il terreno di gioco. Si parta da chi insomma fallisce da anni senza mai chiedere scusa, senza mai assumersi una qualsiasi responsabilità, aggredendo invece la piazza, offendendola con modi e azioni, arrivando al punto di dichiarare che se la squadra perde la colpa è della pressione della gente. La gente. Sarebbe utile far comprendere a chiunque abbia la gestione sportiva di una società di calcio quale sia l’amore che ha Salerno per la maglia granata. Una sconfitta della Salernitana non è una semplice sconfitta. E’ una delusione che ti fa star male una settimana, è un amico che ti tradisce, è un datore di lavoro che ti licenzia. Già, ti licenzia. Considerando che mai arriveranno le dimissioni di questo direttore, ci aspettiamo che la proprietà finalmente cominci a dimostrare con i fatti quanto professa in chiacchiere. Bisogna ripartire affidandosi ad un nuovo direttore generale che sappia rapportarsi alla piazza ed alla sua gente. Qualcuno che anteponga Salerno a qualunque altra idea o interesse. Qualcuno a cui i salernitani non chiederanno di vincere, perchè sappiamo bene quanto sia difficile riuscirci nel calcio di oggi. Gli chiederanno però rispetto. Rispetto per i sentimenti, per la passione, per la storia, per la dignità, troppe ma proprio troppe volte calpestate in questi anni. Gli chiederanno trasparenza e chiarezza nei modi e negli obiettivi. Salerno ha sempre combattuto al fianco della sua squadra, che si dovesse lottare per l’alta classifica o per la salvezza, il popolo granata è sempre stato l’unica costante pronta e presente. Non avrebbe quindi nessuna difficoltà ad indossare di nuovo l’elmetto, a patto di schierarsi al fianco di qualcuno sincero ed onesto. Forza Salernitana, sempre.