Gabriele Gravina, presidente della FIGC, intervenuto ai microfoni di Tutti Convocati sulle frequenze di Radio24, si è così espresso in merito alla decisione di ritornare in campo: “Il momento più difficile?Forse quando la Francia ha rinunciato a far ripartire il proprio campionato. Quando una big five prende una decisione così forte, mentre le altre stanno ancora decidendo, questo può avere un peso. Noi siamo stati però bravi e abbiamo mantenuto la tranquillità. Il risultato è arrivato.Quanto ho lavorato in questo weekend?Io sono stato sempre convinto che la fase di preparazione fosse la meno impegnativa. Sono realista, esistono ancora dei rischi molto alti, legati non solo all’andamento della curva epidemiologica, ma anche ad altri aspetti che predominano all’interno del nostro mondo. L’esperienza vissuta in questi ultimi due o tre mesi – come riportato anche TMW – ha fatto sì che ciascuno sviluppasse degli anticorpi: abbiamo accumulato energie che ci consentiranno con equilibrio, politico, etico e morale, di proporre delle soluzioni che ci consentiranno di arrivare a una chiusura di questo torneo, o di questi tornei se preferite.La norma sulla quarantena obbligatoria in caso di positività?Il calcio non chiede alcun tipo di sconto. Siamo pronti a rispettare tutte le norme. Ad oggi la norma dice che: se un atleta dovesse risultare positivo, dovrebbe essere immediatamente isolato. L’auspicio è che a breve, una settimana prima dell’inizio dei tornei, questa norma, assieme al Governo, si possa rivedere. Ad oggi, so per certo, che crea molta ansia.I tanti dibattiti sull’algoritmo?La situazione che stiamo vivendo è molto delicata, quasi surreale. Noi dobbiamo proporre soluzioni alternative a quelle del campo, l’algoritmo è una di queste.Come funziona l’algoritmo?Mi dispiace che questa parola abbia creato tutte queste perplessità nel mondo del calcio. Posso garantire con certezza che non abbiamo alcuna intenzione di stravolgere il merito sportivo. Questo è un semplicemente un procedimento sistematico di calcolo: è un metodo per arrivare a un prodotto che si chiama ponderazione delle classifiche. Altro non è che un modo per far sì che, prima che ripartano i campionati, e applicando comunque criteri minimi quali aver svolto 3-4 partite per conoscere lo stato di fatto di quando si interviene, tutti siano alle stesse condizioni. Io non so se tra 3 o 4 giornate di campionato tutti avranno disputato le stesse gare. Ma in caso contrario, cosa vogliamo fare? Cristallizzare la classifica e non tenere conto che qualcuno ha giocato meno?Se condivido alcune proteste dei giocatori?Alcune sì, altre meno. Fatto sta che, soprattutto nel nostro mondo, i calciatori sono una categoria importante, se non la più importante. Per uscire dalla crisi c’è bisogno di stare uniti e compatti. Ognuno di noi deve e dovrà fare alcune piccole rinunce, solo le proteste non bastano.Che rapporto ho con il ministro Spadafora?Ottimo. Siamo in costante contatto, ci confrontiamo su tutto. Ho apprezzato molto il suo atteggiamento di prudenza. Spadafora è stato importante per la decisione di ritornare in campo. È inutile nascondere che dei momenti di tensione ci sono stati, ma è avvenuto perché c’era voglia di accelerare in un processo che, devo dire, oggi sarebbe stato dannoso per il nostro sistema, considerati alcuni rischi di positività.Tifosi allo stadio già in questa stagione?Me lo auguro, sarebbe fantastico. Sto monitorando la situazione anche per i teatri e per i cinema. Mi sembra però assurdo non pronosticare il ritorno allo stadio di una piccola percentuale di tifosi a fronte di impianti da 60-70-80 mila persone di capienza.Playoff e playout nella prossima stagione?Attualmente c’è solo una bozza di programma stilato dalla Lega di A. Mi sembra che il calendario sia tale da permettere lo svolgimento del campionato con partenza dal 12 settembre, ma anche più tardi. Se ci dovessero essere impedimenti oggettivi, come sapete l’art. 218 del DL Rilancio consente alla FIGC di derogare alcune norme dell’ordinamento sportivo e riorganizzare la stagione“.