Piano A, piano B, piano C. Se a gennaio ci avessero chiesto di che cosa stessimo parlando, di tutto avremmo risposto meno che di “calcio”. Nel calcio esiste il pallone, il gol, il portiere, l’attaccante, la partita, il risultato, la gioia, l’esultanza, la beffa. Non esistono piani alternativi, non esistono classifiche cristallizzate, algoritmi o robe del genere. Ma in tempi di Coronavirus bisogna prendere per buono tutto. E così, ad alimentare le discussioni degli ultimi giorni, è la proposta pronunciata del presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Playoff e playout in caso di nuovo stop dopo la ripresa. Ma, se anche questi ultimi non saranno possibili, ricorreremo ad un algoritmo”.
Come si calcola l’algoritmo?
Ma che cos’è questo algoritmo? Verrà svelato, nel dettaglio e con chiarezza, nel prossimo Consiglio Federale dell’8 giugno. In realtà, però, non sarebbe altro che il calcolo della classifica, che verrà cristallizzata, utilizzando una media ponderata. Una media che tenga conto non soltanto dei punti conquistati sul numero di partite giocate, ma anche di quanti ne sono stati conquistati in casa o in trasferta: media punti delle gare in casa moltiplicate per 19, media punti delle gare in trasferta moltiplicate per 19.
La classifica in caso di piano C
A tal proposito, il Corriere dello Sport ha fatto uscire fuori la nuova classifica di Serie A in caso di attuazione di questo algoritmo. La Juventus sarebbe campione d’Italia e in Champions andrebbero Lazio, Inter e Atalanta. Europa League per Roma e Napoli, a cui si aggiungerebbe l’Hellas Verona qualora il Milan non vincesse la Coppa Italia. In Serie B Lecce, Spal e Brescia.
Quasi tutti i club non sono d’accordo
C’è un però. E ci mancherebbe. Quasi nessuno dei 20 club di Serie A è d’accordo ad attuare questo algoritmo in caso di ulteriore stop e impossibilità a disputare gli spareggi. Lo hanno detto pubblicamente Inter e Bologna, lo hanno fatto capire tante altre. L’idea proposta da Gravina non piace e non convince, pur considerando si tratti di un’ultima spiaggia e il desiderio di tutti, anche guardando i numeri attuali legati all’emergenza sanitaria, è di concludere i campionati sul campo.